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Gnomologio Vaticano

Gnomologio Vaticano

Epicuro fu uno scrittore prolifico. Diogene Laerzio afferma che scrisse oltre 300 volumi. Purtroppo di tutto questo materiale ne rimane ben poco. I secoli, le accuse di ateismo ed eresia, l’incomprensione del suo messaggio confuso con l’edonismo hanno fatto in modo che a noi giungessero tre lettere, il testamento e le quaranta massime capitali.
Nel 1888, C. Wotke ritrovò, nel codice greco 1950 della Biblioteca Vaticana 81 sentenze epicuree: lo Gnomologio Vaticano.
Non tutte le sentenze sono di Epicuro: cinque appartengono a Metrodoro e una ad Ermarco, i discepoli favoriti di Epicuro.
Tredici invece riprendono le Massime Capitali.
Fu un evento importantissimo che arricchì non di poco la nostra conoscenza del pensiero epicureo.
Oggi sono state rinvenute nuove opere che nulla tolgono all'importanza delle Sentenze Vaticane, tutt’oggi essenziali per comprendere il messaggio di amicizia e felicità di Epicuro.

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