Search

Shopping cart

Saved articles

You have not yet added any article to your bookmarks!

Browse articles
Newsletter image

Subscribe to the Newsletter

Join 10k+ people to get notified about new posts, news and tips.

Do not worry we don't spam!

GDPR Compliance

We use cookies to ensure you get the best experience on our website. By continuing to use our site, you accept our use of cookies, Privacy Policy, and Terms of Service.

Vita brevis

Vita brevis

Nel 1995, durante un soggiorno a Buenos Aires, Jostein Gaarder scopre in una libreria antiquaria un manoscritto in latino, intitolato Codex Floriae, risalente alla fine del ’500 ma con ogni probabilità copia di un’opera molto più antica. Incuriosito, lo compera, portandolo poi a Roma, dove però, una volta consegnato alla Biblioteca Vaticana per esami più accurati, il manoscritto scompare misteriosamente. Gaarder, che l’aveva fotocopiato, decide di tradurlo. Si tratta di una lettera che Floria Emilia, ex concubina di sant’Agostino e madre del suo unico figlio, Adeodato, scrive al grande filosofo e Padre della Chiesa dopo essere stata da lui abbandonata, oltre dieci anni prima, per un matrimonio socialmente più vantaggioso che però non venne mai celebrato, avendo Agostino scelto la via dell’ascesi. Ora, dal proprio esilio africano, dopo aver letto le Confessioni, Floria ricorda al filosofo ormai illustre il tempo felice della loro lunga unione (vissuto in Africa e poi in Italia), gli rimprovera le scelte fatte – in particolare quella dell’astinenza – e difende i piaceri dei sensi, piaceri che sono anch’essi un dono di Dio. È una lettera appassionata e dolorosa insieme, ironica fino al sarcasmo eppure vibrante di non sopite tenerezze e accensioni della carne, in cui una donna, ferita nel proprio orgoglio ma non rassegnata, si ribella alla perdita del proprio uomo, ponendo a lui, a se stessa e a noi le eterne domande sul divino, la natura umana e il significato dell’amore. Analogamente a quanto aveva fatto nel Mondo di Sofia con la storia del pensiero, anche in quest’opera Gaarder ci invita, con la consueta vivacità intellettuale, a un esame di coscienza, a mettere in discussione, se necessario, le nostre più o meno radicate convinzioni riguardo a temi fondamentali come la fede, il dubbio, il sacrificio e i rapporti tra uomo e donna: vale a dire, le basi stesse del nostro essere, della nostra vita.

Comments