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Aria di famiglia

Aria di famiglia

Dall'autore del Paziente inglese

Perché tornare a Ceylon, in quella incredibile Ceylon degli anni Venti, tra l'ariastocrazia coloniale anglo-olandese? Perché mai far rivivere quell'incanto tropicale, «a quaranta chilometri dal paradiso», dove i pavoni passeggiavano su pavimenti di marmo, i cobra si nascondevano nei cassetti d'ebano, le giovani donne ballavano il valzer al chiaro di luna, e si saliva quasi a 2000 metri d'altezza per giocare a tennis e a biliardo? È per ritrovare le sue radici - là dove è nato e ha vissuto la sua infanzia, là dove ha abitato con la sua famiglia - che Michael Ondaatje ha iniziato il suo viaggio, sulle tracce dei ricordi dell'eccentrica nonna Lala, di qualche vecchia fotografia e di un ingiallito carnet di ballo. Aria di famiglia ci trasporta in un'epoca spensierata e gioiosa, tra personaggi incredibili, degni di Francis Scott Fitzgerald, immersi in paesaggi che ricordano Rudyard Kipling. È un mondo lussureggiante di odori e sapori, emozioni e passioni, teatro di sbronze colossali e di amori travolgenti, in una genealogia in cui pettegolezzo e leggenda s'intrecciano inestricabilmente. Ondaatje evoca tutto questo con una scrittura sottilmente ironica e insieme affettuosa, in un libro che conferma le sue doti di strordinario narratore.

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