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Un anno di cose ultime

Un anno di cose ultime

Dopo la pubblicazione di numerosi romanzi di successo internazionale, Un anno di cose ultime sancisce l’atteso ritorno di Michael Ondaatje alla poesia. In versi toccanti e intrisi di una saggezza antica, Ondaatje ci guida alla scoperta di una geografia dei luoghi e del tempo, di una memoria fisica e sentimentale, di un’autentica devozione per le cose perdute. Dallo sguardo delle icone immobili nel silenzio delle chiese bulgare fino alle piscine di Oplontis sepolte dalla furia del Vesuvio, dal suono della risata oggi spenta dell’amica Connie fino ai volti resi immortali dai ritratti d’artista, il passato si offre agli occhi del poeta come «un paese inesplorato» e seducente, e il ricordo come il «dono» puro e inestimabile «della dimenticanza». Profondamente evocativa e al contempo esatta, la poesia di Ondaatje riesce a fondere ciò che eravamo e ciò che siamo, nello stesso modo in cui i remoti lidi dell’arte e gli affetti scomparsi continuano a plasmare il mondo intorno a noi.

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