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Domani niente scuola

Domani niente scuola

«In un mese ho fatto quello che ogni adolescente di questa terra pagherebbe per fare, e che ogni adulto non farebbe nemmeno con una pistola puntata alla tempia.
Per tre volte mi sono trovato prigioniero volontario di tre scolaresche in gita, tre plotoni di ragazzi che da un anno aspettavano solo quel momento».

A distanza di quindici anni dal suo esame di maturità, Andrea Bajani è ritornato tra i banchi di scuola (a Torino, Firenze e Palermo) per poi imbarcarsi in tre spericolate gite di classe. Il risultato è un reportage affettuoso ma anche amaro, uno sguardo complice sull'Italia degli adolescenti, tra chiacchiere sul pullman, foto di classe e improbabili discoteche per soli diciottenni.
Finalmente il ritratto ad altezza d'occhi di una generazione che facciamo finta di non capire ma che, ancora prima di essere un campione statistico da commiserare o condannare, è un gruppo di persone affacciate sul mondo disorientato degli adulti.

«Nel libro puoi farmi un naso alla francese?»
«Scusa, puoi scrivere che non mi portano il caffè?»
«Però lo scrivi vero che la professoressa ha fatto l'isterica?»
«Ma devi scriverlo per forza che ascolto Grignani?»
«Scrivi che in una sera abbiamo bevuto quattro birre e che nessuno ha vomitato?»
«Ma tu lo scrivi, se ti dico che ho tradito il mio ragazzo?»
«Tanto tu non parlerai di noi professori, vero?»
«Dovresti scrivere che io con la mia famiglia faccio finta».
«Tu scrivi anche che io ti ho chiesto cosa scrivi?»

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