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Elias Portolu (Mondadori)

Elias Portolu (Mondadori)

In questa storia di un incesto non c'è nulla di immorale: nemmeno nel racconto del primo peccato, che è fatto con una spontaneità, una forza sintetica, una purezza da poeta. Il motivo del libro è la rappresentazione della coscienza dei due amanti, e soprattutto di Elias, in cui si agitano continuamente confusi la tentazione, il terrore del peccato, il desiderio del bene, l'abbandono al male. La sua forza è nella misura con cui questi sentimenti sono fusi, nella verità con cui essi informano le vicende semplici del racconto, nella lucida e dolorosa coscienza con cui la scrittrice segue questa battaglia morale. Forse è questo il libro di più alta e insieme di più solida moralità che sia stato scritto in Italia dopo "I Promessi sposi". (Attilio Momigliano)

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