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Catalogo della mostra aperta a Roma, Casina dei Vallati E cominciò l’antisemitismo. Si sentiva, la polizia, la gente per la strada, lo seminaveno, guarda, l’antisemitismo. […] Tutti quanti cominciavano a dì parolacce. Raimondo Di Neri La mostra sulla propaganda antisemita nella Germania nazista e nell’Italia fascista prosegue, ampliandolo verso altri orizzonti, il percorso e gli obiettivi che ci siamo dati da tempo come Fondazione Museo della Shoah. In modo particolare vogliamo che un numero sempre maggiore di persone capisca come sia potuto accadere che centinaia di migliaia di uomini comuni abbiano potuto condividere e sostenere una delle pagine più tragiche e tristi della storia dell’umanità e che gli storici, comunemente, definiscono un unicum. Il lavoro svolto dai nostri ricercatori e dallo staff della Fondazione, a cui va il mio ringraziamento, affronta un tema estremamente delicato e lo fa attraverso una serie di documenti e filmati che fanno comprendere, anche con un impatto visivo molto forte, come i due regimi abbiano lavorato abilmente e in modo insidioso sulle popolazioni arrivando a inoculare il veleno dell’odio verso l’ebreo mostrandolo in tutte le sue forme più dispregiative e arrivando a convincere le persone che l’ebreo, mostrato costantemente con il naso adunco e dai modi ambigui e striscianti, fosse il colpevole di qualsiasi cosa negativa accadesse nel mondo. Nella stessa collana: 16 OTTOBRE 1943. La razzia 1938 LEGGI RAZZIALI. Una tragedia italiana AUSCHWITZ – BIRKENAU. A 65 anni dalla Liberazione I GHETTI NAZISTI 16 OTTOBRE 1943. La razzia degli ebrei di Roma LA LIBERAZIONE DEI CAMPI NAZISTI
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