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Costumi degli italiani

Costumi degli italiani

Con le avventure di Pucci e degli altri eroi pascolanti, Celati ha ritrovato l’epoca sbandata e un po’ comica dei quindici anni.

Tutti gli ultimi racconti di Celati riuniti; appartenenti alla serie che a lui piace chiamare Costumi degli italiani (già pubblicati in questa collana con i titoli Un eroe moderno, 2008, Il benessere arriva in casa Pucci, 2008, e Selve d’amore, 2013). Più che racconti sono unromanzo smontato, perché l’ambientazione è la stessa, la cittadina di provincia con la sua piazza, il circolo culturale, il bar del biliardo, certi vicoletti e luoghi di ritrovo; e ricompaiono pure gli stessi personaggi, Pucci il protagonista, i compagni di scuola con il collega Bordigoni e la bella Veratti, i professori e tanti altri. E anche l’epoca è sempre quella del boom economico, primi anni Sessanta, con le tipiche figure, il prete e i comunisti, l’industriale che vuole far soldi e il sindaco corrotto, con relative consorti, speculazioni e truffe.
Anche tanti elementi autobiografici trapelano; è l’adolescenza e la prima giovinezza di Celati che è messa in scena, come lui stesso dice, con le figure buffe ritornanti, le storie della sua famiglia, le storie scolastiche, le idiozie dell’adolescenza, i ritratti di provvisorie celebrità, le vacanze, la politica, il cattolicesimo, il sesso misterioso, il calcio, la morale. Ma è anche l’adolescenza che chiunque può riconoscere, con la sua comicità congenita, la malinconia soffusa, gli sbandamenti, quando si è solo dei pascolanti senza orientamento. I primi abbozzi dei racconti sono a partire dal 1986, quando Celati abitava e insegnava in Normandia, a Caen; lì nasce il nome del protagonista coi relativi colleghi d’avventura, forse suggeriti dalla vista delle mucche normanne al pascolo. Ma la stesura della maggior parte è successiva al 2000, con pubblicazioni parziali poi ampiamente rielaborate. Per la prima raccolta di tre racconti (Vite di pascolanti, Nottetempo 2006) ha avuto il premio Viareggio.

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