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Tsugaru

Tsugaru

Primavera 1944. La seconda guerra mondiale si avvia alla conclusione e Dazai Osamu ha ricevuto l’incarico da una casa editrice di scrivere un testo per una nuova collana di racconti di viaggio. Ha così l’opportunità di tornare nella sua terra natale, Tsugaru, nel profondo nord del Giappone, dopo molti anni di assenza. Le tre settimane che vi trascorrerà si riveleranno tra le più importanti della sua vita. Raccontando i paesaggi, le tradizioni e la storia dei luoghi della sua infanzia, lo scrittore sarà infatti costretto a confrontarsi, forse per la prima volta, con i sentimenti contrastanti che prova per la sua famiglia, il suo passato, la sua esistenza attuale e le scelte che ha compiuto. Le descrizioni si alternano così ai ricordi legati a esperienze vissute e a persone conosciute, e all’espressione di quelli che sono i temi ricorrenti della sua produzione, ovvero la ricerca di una madre sempre percepita come distante e l’irresistibile bisogno di tornare a casa. Riconosciuto da molti critici – fra cui Edward Seidensticker e Donald Keene – come uno dei libri meglio riusciti di Dazai, Tsugaru, più che un diario di viaggio, è un racconto autobiografico e una dichiarazione d’amore per luoghi e tempi remoti. In esso la cupezza che contraddistingue i suoi lavori più conosciuti, come Lo squalificato e Il sole si spegne, lascia spazio a una narrazione dai toni caldi e nostalgici, in cui il pungente sarcasmo e la brillante verve comica dell’autore riescono a esprimersi al meglio.

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