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De brevitate vitae

De brevitate vitae

EDIZIONE REVISIONATA 17/12/2024

Il De brevitate vitae è tra le opere più personali di Seneca, risalente forse agli anni tra il 49 e il 52: il filosofo sostiene che la vita dell'uomo non è per se stessa breve, ma è l'uomo a renderla tale, poiché la disperde in mille attività, faticose e spesso prive di significato. Nell'opera Seneca si riferisce anche alla stessa attività politica,-egli era filosofo ma anche uomo politico- che fiacca l'animo dell'uomo e ne vanifica le fatiche quotidiane. Molte e diverse sono le occupazioni che distraggono l'uomo dalla vera vita: incontri e banchetti da un lato, dall'altro l'ossessione per il proprio aspetto fisico e per quello degli altri, l'eccesso di erudizione storica fine a se stessa che porta a memorizzare inutili eventi, oppure, ancora, le infinite controversie legali. Tutto questo allontana l'uomo dalla sola attività cui valga la pena di dedicarsi: la filosofia.

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